Una nuova struttura sostituisce i campi di lavoro in Cina

Lu Chen,Epoch times18.02.2014

La detenzione extralegale e la tortura di un gran numero di cittadini cinesi non è ancora finita, sebbene nella maggior parte della Cina sia effettivamente cessata l’attività del famigerato sistema dei campi di lavoro.

Una nuova struttura, di dubbia legalità, è chiamata ‘centro disciplinare’. È destinata a coloro che il Partito Comunista Cinese ritiene siano elementi antisociali, come gli anziani che presentano una petizione al Governo dopo che le loro case sono state demolite.

Nella foto: L’ingresso di un “Centro di educazione e disciplina per casi anomali di petizione”

Il nome completo di una di queste strutture rese note su internet recentemente era ‘Centro di educazione e disciplina per i casi anomali di petizioni’. Si trovava nella città di Nanyang nel distretto di Wolong, in provincia dell’Henan.

Fare petizioni significa rivolgersi ad autorità di alto livello per risolvere le ingiustizie perpetrate dai funzionari ai livelli più bassi, che il sistema giudiziario non è stato in grado o non ha voluto correggere.

Yang Jinfen, un’utente di internet che ha postato una foto della struttura di Nanyang, ha detto: «È un nuovo genere di campo di lavoro e detiene illegalmente i petizionisti. Mia mamma Zhang Fengmei che ha quasi settanta anni è stata trattenuta là dal 4 febbraio e senza alcuna procedura legale…».

La fotografia e il messaggio erano stati messi inizialmente su Sina Weibo, la versione cinese di Twitter, e in seguito cancellati.
La signora Yang ha detto che sua madre era già stata rinchiusa là per dieci giorni nel mese di gennaio.

In un’intervista telefonica a Epoch Times ha raccontato: «Hanno detenuto mia mamma in una stanza minuscola e senza un letto. Gli hanno dato giusto una coperta e l’hanno lasciata dormire sul pavimento. Ti trattengono per tutto il tempo che vogliono.

È unasituazione identica a quella dei campi di lavoro e delle prigioni nere [centri di detenzione senza alcun status giuridico, ndt]. I funzionari del governo locale sono proprio dei furfanti».

I funzionari locali del Partito Comunista rispondono agli incentivi e ai disincentivi fissati da coloro che stanno più in alto nel sistema.
La Yang ha detto: «Il governo locale teme che se mia mamma andasse a Pechino per fare una petizione, questo si rifletterà negativamente sui loro successi politici e così, solo per questo, la trattengono».

La madre Zhang Fengmei chiede giustizia per suo figlio che è stato torturato fino a renderlo disabile nel corso di una pena detentiva. Yang Jin, suo figlio, era un imprenditore condannato a venti anni di carcere nel 2010 per sei reati tra cui, ‘essere a capo di un sindacato criminale’ e ‘disturbo dell’ordine sociale’. Il sistema di giustizia penale in Cina è spesso incline alla corruzione e molti cinesi si lamentano delle sentenze ingiuste.

Invece di indagare sulle torture subite dal figlio, le autorità dell’Henan hanno semplicemente rinchiuso la madre.
Secondo il sito del governo locale, all’interno dei centri disciplinari si dice che i petizionisti siano sotto «una disciplina ininterrotta di 24 ore, avvertimenti e persuasione educativa».

Ma secondo Xinhua, l’agenzia portavoce dello Stato, un funzionario presso l’Ufficio statale di Lettere e Appelli dell’Henan, l’ente governativo istituito appositamente per occuparsi dei petizionisti, ha ammesso che i centri disciplinari «non soddisfano i requisiti di legge». Il funzionario non ha rivelato il suo nome.

Yang Jinfen, la cui madre è rinchiusa, ha detto: «Mia mamma desidera solo la salute di suo figlio».

Fonte,Epoch Times, http://www.epochtimes.it/news/una-nuova-struttura-sostituisce-i-campi-di-lavoro-in-cina—125496

English version,click here:
Chinese “re-education camps” change name, but practices remain

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