TRIESTE: GdF sequestra 13 mila dispositivi elettronici e utensili

Oltre 13mila pezzi di merce non a norma sono stati scoperti dalle Fiamme gialle in un container proveniente dalla Cina e diretto in Italia.
I militari della Guardia di finanza di Trieste e i funzionari dello S.V.A.D( Servizio Vigilanza Antifrode Dogane), durante un servizio di vigilanza doganale finalizzato alla repressione del contrabbando, hanno sottoposto a controllo, attraverso l’analisi dei profili di rischio dei flussi merceologici in arrivo nell’area portuale, un container proveniente dalla Cina e diretto in Italia.
All’esito di specifici controlli, sono stati rinvenuti 667 cartoni che trasportavano complessivamente oltre ottomila borse di acqua riscaldate elettricamente. Sussistendo concreti dubbi in ordine alla conformità della dicitura CE marcata sui prodotti destinati all’immissione in consumo nel territorio nazionale, si è provveduto a contattare l’Istituto Italiano del Marchio di Qualità (I.M.Q.) di Milano.
I debiti accertamenti tecnico-peritali hanno rilevato che la merce rinvenuta non rispondeva ai “requisiti essenziali di sicurezza” stabiliti dalla Direttiva 2006/95/CE del 12 dicembre 2006. Pertanto , considerata la messa in circolazione di prodotti recanti diciture comunitarie ingannevoli, atte ad indurre in inganno il consumatore circa la propria regolarità ,si è proceduto al sequestro dell’ intera partita di merce.
Il rappresentante legale della Società a responsabilità limitata con sede a Boara Pisani (PD), operante nel settore del commercio all’ingrosso di ceramiche e porcellane ,destinatario dell’ingente quantitativo di merce sequestrata ,è stato denunciato per “Vendita di prodotti con segni mendaci” in quanto la merce sottoposta ad accurato controllo risultava essere sprovvista delle “informazioni minime” ( istruzioni e precauzioni ai fini della sicurezza e della fruizione, richiesti per la commercializzazione sul territorio nazionale).
Durante una perquisizione nel capannone industriale di proprietà della Società a Responsabilità limitata, sono stati rinvenuti e sottoposti a sequestro altri 5.286 dispositivi elettrici (1816 borse elettriche dell’acqua calda; 2860 bilance pesapersone; 520 accendigas).
La merce sequestrata, qualora fosse stata posta in vendita, avrebbero comportato un illecito profitto di oltre 60.000 euro.
Il Friuli.it,14/11/2014
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