Tibet, esplosione all’interno di un edificio comunista

Un’esplosione ha colpito un edificio governativo cinese nella provincia tibetana di Changdu. I muri sono stati ricoperti di scritte pro-indipendenza e nell’area sono stati lasciati diversi volantini che attaccano il governo comunista centrale. L’accaduto (che non ha provocato vittime) aumenta il livello di tensione nell’area dopo la recente ondata di auto-immolazioni di monaci buddisti che, per chiedere il ritorno del Dalai Lama e della libertà religiosa in Tibet, si sono dati fuoco nella pubblica via. Secondo Radio Free Asia, che cita alcuni membri anonimi del Parlamento tibetano in esilio, “nelle prime ore del mattino del 26 ottobre si è verificata un’esplosione in un edificio governativo di Changdu. Non ci sono state vittime, anche perché a quell’ora non c’era nessuno nel palazzo”. Al momento la zona è circondata dalle forze di pubblica sicurezza. I media ufficiali non hanno dato la notizia, gli uffici del governo non rispondono alle chiamate e la polizia nega l’accaduto. Tuttavia, se confermata, questa esplosione rappresenta un’evoluzione della protesta tibetana anti-cinese, che fino ad ora si presentava soltanto in forma di pubbliche manifestazioni.

Fonte: Asia News, 28 ottobre 2011

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