Secondo il Centro Tibetano per i diritti umani e la democrazia, e autorità cinesi in Tibet nella contea di Ngaba nello Sichuan (Cina occidentale) hanno sgombrato con la forza 16 anziani tibetani del villaggio Trinken(Nagba) attendati da un mese con le loro famiglie per protestare contro l’appropriazione indebita delle loro terre. Richiedevano un risarcimento promesso in cambio della loro terra e mai assegnato .

La loro proprietà copre 40 mu (mu uno è uguale a 67 metri quadrati di terreno) , era stata sequestrata nel 1986 dal governo locale. I tibetani asseriscono che nel 1986 erano stati assicurati posti di lavoro in cambio delle loro terre dove veniva ideato un impianto per il macello di bestiame e di un impianto di stoccaggio a freddo. Inizialmente, il governo della contea aveva versato un risarcimento di 350 yuan (57 dollari) per famiglia e i posti di lavoro promessi sarebbero stati messi a disposizione per compensare la perdita finanziaria subita dai proprietari.

(Nella foto i contadini tibetani)

Il 14 settembre 2013, le famiglie interessate hanno presentato una petizione contenente petizione scritta chiedendo la restituzione della loro terra o il pagamento di un indennizzo completo. Per accelerare la loro richiesta hanno impianto le tende nel cantiere.”. La petizione in lingua cinese è stato firmata con impronte digitali dei 16 anziani tibetani. I loro nomitavi: Chindrong, Pugo, Zonpo, Detso Kyi, Muney, Tsekyi, Peltse, Tenpa Gyaltsen, Phulkyi, Nak Dhonkho, Jhakho, Dhonkho, Norkho, Choedup, Kelsang Sonam, Kundu.

Il 20 Ottobre sono stati obbligati a togliere le tende sotto la minaccia di arresto da parte della polizia locale.

Questi sgomberi forzati delle autorità cinesi non sono casi sporadici nelle zone abitate dai tibetani. Nel mese di aprile dello scorso anno, le autorità nella provincia di Qinghai della Cina nord-occidentale si appropriarono di terreni di tre villaggi tibetani.

Radio FreeAsia, 01/11/2013

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http://www.rfa.org/english/news/tibet/elderly-11012013145603.html