Sei “sanitari” agli arresti a Terni. Utilizzavano farmaci pericolosi prodotti in Cina
Lo ha scoperto la Polizia di Stato di Terni che ha arrestato sei persone.Le indagini della Squadra Mobile di Terni hanno permesso di individuare a capo dell’organizzazione un avvocato il quale, dopo aver fondato un’associazione denominata “Università Popolare Homo & Natura”, da circa due anni, esercitava abusivamente la professione medica in un centro estetico di Terni somministrando cure farmacologiche, ad oltre 200 malati, secondo un protocollo medico di sua invenzione denominato “Seven to stand”.
In carcere sono finiti il fondatore dell’associazione Università Homo&Natura, la sua compagna fisioterapista che in un centro estetico praticava la fisioterapia craniosacrale, una farmacista di Rieti che preparava i farmaci reperiti nella Repubblica popolare cinese, un medico odontostomatologo direttore sanitario del centro estetico ed un ingegnere biomedico. Ai domiciliari è, invece, finito un aiutante del centro estetico che svolgeva compiti puramente materiali, per un ruolo dunque rietenuto meno grave dagli inquirenti.
Le cure venivano spacciate come alternative alla medicina ufficiale e gia’ “testate” negli Usa, e ai pazienti di raccontava che potevano essere risolutive o comunque in grado garantire un considerevole miglioramento della qualita’ di vita. Ciascun malato pagava tra i duemila e quattromila euro per una cura prolungata, circa 45 giorni, con un mix di sostanze farmacologiche (antibiotico, antimicotico, statina) contenute in capsule, pericolose per la salute e comunque del tutto inefficaci e, in alcuni casi, anche dannose per le patologie che avrebbero dovuto guarire. I sei agivano al di fuori di strutture pubbliche.
Il meccanismo criminoso messo a punto dal sodalizio si è concretizzato in una consistente campagna pubblicitaria, prevalentemente sulla rete internet, finalizzata a diffondere le proprietà miracolose del “protocollo terapeutico”. I reati contestati sono di l’associazione a delinquere finalizzata alla commissione di truffe, aggravate dal gravissimo stato di salute delle vittime, tale da ostacolare la privata difesa. In carcere è anche finito il titolare di una farmacia di Rieti, Giovanni Petrini, accusato di avere preparato il cocktail di farmaci, provenienti dalla Cina, seguendo le direttive dell’avvocato, mentre sono stati disposti i domiciliari nei confronti di Simone De Marco, che nel centro estetico lavorava come centralinista, autista e aiutante. I provvedimenti cautelari sono stati eseguiti dalla squadra mobile di Terni.
La Rosa Rossa,28/09/2016
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