Regno Unito: i corpi usati per la mostra di cadaveri “potrebbero essere dissidenti cinesi

Cadaveri umani e organi in mostra nel Regno Unito dovrebbero essere sottoposti al test del DNA per stabilire se siano stati prelevati da “prigionieri ” in Cina.

Una lettera aperta firmata, datata 06/agosto/2018, da un’alleanza di parlamentari e professionisti del settore medico affermava che non c’erano documenti di consenso o di identificazione per i cadaveri esposti alla mostra Real Bodies al NEC di Birmingham.

Gli organizzatori della mostra hanno detto che i 20 cadaveri e gli oltre 200 organi in mostra sono stati forniti da un laboratorio a Dalian, in Cina, specializzato in plastinazione, un processo che utilizza gomma siliconica per preservare i corpi. Hanno detto che tutti gli “esemplari presenti nella mostra sono stati donati legalmente” e che “non ci sono mai stati prigionieri di alcun tipo”.

Tuttavia, Tom Zaller, amministratore delegato di Imagine Exhibitions che pubblica lo spettacolo Real Bodies, ha detto ad un quotidiano australiano ad aprile che non c’erano “documentazioni” che dimostravano la loro identità o dichiarazioni di aver accettato di donare il proprio corpo dopo la morte.

La lettera aperta rilasciata informava che c’erano state segnalazioni che i corpi provenienti dal complesso di Dalian includevano quelli dei prigionieri politici che erano stati detenuti nei campi di prigionia vicino alla struttura.

Da anni stiamo denunciamo che le autorità cinesi prelevano organi da membri del movimento religioso del Falun Gong.

La lettera, firmata dai membri del parlamento, tra cui Fiona Bruce, presidente della commissione per i diritti umani dei conservatori, ha affermato che i test del DNA dovrebbero essere eseguiti in futuro sui cadaveri in modo che si possa risalire “alle identificazioni della famiglia”.

Afferma che “il commercio di corpi umani non è solo facilitato dall’uso estensivo della pena di morte da parte del regime comunista cinese, ma anche dall’incarcerazione di altri “prigionieri indesiderati nel sistema carcerario dei Laogai”.

La scorsa settimana un’alleanza di professionisti del settore medico ha scritto al The Times in merito alla mancanza di “prove per il consenso per la sua esposizione commerciale di cadaveri” da parte degli organizzatori. La lettera diceva che altri paesi, tra cui Francia e Israele, proibivano le “esibizioni commerciali di parti del corpo importate senza un valido consenso”, aggiungendo: “È tempo che il Regno Unito segua l’esempio”.

La mostra dei cadaveri “Real Bodies” è stato aperta a giugno, ed è stata descritta come una “mostra provocatoria di anatomia umana”, attraverso la visualizzazione di “corpi umani reali perfettamente conservati e di altre parti anatomiche, oltre 200.”

Gli organizzatori della fiera hanno dichiarato che gli esemplari in mostra sono stati tutti forniti dalla ditta Dalian Hoffen Bio Technique e che “gli esemplari sono tutti corpi non reclamati che sono stati donati dalle autorità competenti alle università mediche in Cina. Gli esemplari presenti nella mostra sono stati donati legalmente ed il loro decesso è stato dovuto a cause naturali”.

Traduzione a cura della Laogai Research Foundation


Fonte: The Times, 07/agosto/2018

Versione inglese: Bodies used for exhibition ‘could be Chinese dissidents

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