PESCA: ZAIA, ABBIAMO SEQUESTRATO 500 TONNELLATE DI AUTENTICA SCHIFEZZA
”Abbiamo sequestrato, attraverso le Capitanierie di porto di tutta Italia e la Guardia Costiera, dal 10 al 23 dicembre, piu’ di 500 tonnellate di pesce che e’ un’autentica schifezza”.
Lo ha detto il ministro delle politiche agricole ed alimentari Luca Zaia, a Venezia, illustrando i risultati dell’Operazione Giano, che e’ consistita in 12 mila controlli, 297 denunce penali, un milione e mezzo di sanzioni amministrative. Oltre 323 le tonnellate di alici con i vermi poste sotto sequestro a Molfetta. Piu’ di 70 le tonnellate di pesce asiatico venduto come italiano. Circa 80 le tonnellate di pesce surgelato, gia’ scaduto da 4 o addirittura 5 anni.
Sotto sequestro anche una decina di magazzini (”quelli di Palermo erano come discariche per le immondizie”) e una trentina di imbarcazioni. Il ministro Zaia ha tra l’altro annunciato che le prossime normative per il settore (il parlamento le licenziera’ tra la fine di gennaio e l’inizio di febbraio) saranno ”ancora piu’ severe” di quelle oggi operative. ”Va punita in modo esemplare - ha specificato Zaia - questa criminalita’ organizzata composta di persone che speculano sulla salute dei cittadini”. Il ministro ha anticipato che di questi problemi parlera’ nella prossima visita in Cina, prevista per il 10 gennaio. ”I cinesi non vanno trattati come criminali sul piano della sicurezza alimentare - ha precisato -, ma con loro possiamo sottoscrivere importanti accordi che puntano alla sicurezza della salute anche nell’alimentazione”.
Fonte: Asca, 2 gennaio 2010
L’articolo è uscito anche su Wall Strett Italia:
Cinquecento tonnellate di pesce sequestrato, 257 denunce penali, 12.759 controlli effettuati presso società di rivendita e 1,5 milioni di euro di sanzioni elevate. E’ il bilancio delle attività di controllo sulla sicurezza alimentare eseguiti, dal 10 al 23 dicembre, dal Centro di Controllo Nazionale Pesca (CCNP) del Comando Generale delle Capitanerie di Porto Guardia Costiera. L’Operazione denominata ‘Giano’ ha interessato tutto il territorio nazionale. Impegnati sui due fronti, mare e terra, gli uomini della Guardia Costiera hanno operato controlli a tappeto raggiungendo anche mercati e grossisti dell’entroterra (es. Milano, Prato, Ariccia) e monitorando le attività di pesca con unità navali, mezzi aerei e sofisticate tecnologie di controllo del traffico marittimo. Il prodotto proveniente dall’estero costituisce ormai una fetta importante (quasi il 60%) del mercato, grazie alle maggiori opportunità di comunicazione e alle tecnologie a disposizione per garantire le temperature necessarie alla conservazione. E, contemporaneamente, si riscontra una riduzione delle lavorazioni nazionali anche a causa della ridotta produzione ittica nei nostri mari. Oltre 363 tonnellate dei prodotti ittici su 500 sono stati sequestrati tra Napoli e provincia. Ecco nei dettagli l’operazione: Il 22 dicembre a Molfetta, un ingente quantitativo di alici contaminate dal parassita Anisaki è stato posto sotto sequestro dai Nuclei Ispettivi Pesca della Guardia Costiera. Nel corso dell’Operazione Giano è stato accertato, in particolare, che diverse organizzazioni malavitose hanno immesso sul mercato nazionale oltre 324 tonnellate di pesce scaduto da anni o in cattivo stato di conservazione, appena prima dell’inizio delle feste. Anisakis simplex, Anisakis physeteris, o Pseudoterranova sp sono vermi dalla sezione circolare, appartenenti alla famiglia Anisakidae, che si trovano nell’intestino di pesci e mammiferi marini. Gli adulti di Anisakis si trovano nella cavità celomatica dei pesci, cioè nelle viscere che vengono asportate prima del consumo. Dopo la pesca, a causa di una eviscerazione tardiva o di una infestazione massiva, i parassiti possano migrare nelle carni del pesce e sono visibili a occhio nudo. L’infestazione da Anisakis può causare problemi gastroenterici come dolori addominali, diarrea, nausea, vomito e, in casi particolarmente gravi, la perforazione dell’intestino e dello stomaco. La sintomatologia compare in genere dopo qualche giorno dal consumo del pesce infestato. Il 12 dicembre: Nel corso dell’operazione “Giano” è stato intercettata una vera e propria filiera di distribuzione nazionale di specie ittiche provenienti dall’area est asiatica. Il primo sequestro di prodotto è avvenuto in Sicilia, ma il cuore dell’attività illecita era in Toscana. Sono ancora in corso indagini in Veneto e Lombardia e proseguono le analisi sulle specie ittiche sequestrate in 10 esercizi commerciali, subito chiusi. La Guardia Costiera ha inoltre individuato linee clandestine di ingresso in Italia di specie pericolose per l’habitat marino, come l’Eriocheir sinensis comunemente detto “Granchio cinese invasivo”. Si tratta di una specie catadroma che vive in acque dolci di canali e fiumi della Cina. In fase riproduttiva, liberano larve in numero compreso da 250.000 a un milione. Il Granchio cinese è estremamente adattabile; sopporta ampie variazioni ambientali, escursioni climatiche e alti tassi di polluzione delle acque ed è dannoso perché si riproduce molto velocemente ed è vorace verso la maggior parte delle altre specie ittiche. Inoltre scava profonde tane sulle zone degli argini di canali e corsi d’acqua. Durante la stessa operazione, sono stati sequestrati altri particolari prodotti ittici, come le meduse in salamoia e lo squalo secco. Gli uomini della Guardia Costiera hanno poi rinvenuto e messo sotto sequestro 71 tonnellate di pesce di generi minori venduto come specie pregiate. In particolare: il pollak come merluzzo; il brosme come baccalà; il pangasio come cernia; il pesce ghiaccio cinese come bianchetto; il pagro atlantico come pesce nazionale fresco di diversi tipi. Le indagini hanno portato all’individuazione di partite di cozze provenienti da stabilimenti abusivi e non controllati dal punto di vista sanitario, pronte per essere vendute al pubblico; anche in questo caso il sequestro e la relativa distruzione del prodotto ha interessato oltre 80 tonnellate di mitili. A Salerno, i controlli hanno riguardato soprattutto prodotti pre-confezionati e surgelati, scaduti da tempo. Il prodotto ittico era ammucchiato insieme ad altri alimenti. il 20 dicembre a Porticello, nel palermitano, sono stati prodotti ittici lo stato di conservazione, in locali simili a discariche e casolari abbandonati. L’Operazione Giano ha portato anche al sequestro di 31 imbarcazioni che effettuavano pesca a strascico in zone non consentite, utilizzando strumenti vietati.
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