Obama agli studenti cinesi: “Diritti umani universali e no alla censura su Internet”

Obama si è soffermato sui valori della liberta’ di religione, d’espressione e di partecipazione politica ed ha riaffermato il ‘no’ ad ogni censura, a partire da internet.

“Credo che ogni paese debba tracciare la propria strada”, ma i valori della “liberta’ di religione, d’espressione e di partecipazione politica dovrebbero essere garantiti a tutti, comprese le minoranze etniche e religiose, sia che si trovino negli Stati uniti, in Cina o in ogni altro paese”. Il presidente americano Barack Obama, per l’atteso incontro con un gruppo di 500 studenti riuniti nel Museo di Scienza e Tecnologia di Shanghai, non si e’ sottratto alle domande piu’ spinose per i cinesi e ha riaffermato il ‘no’ ad ogni censura. A partire da internet, punto dolente in un paese dove il libero l’accesso alla Rete viene ostacolato.

Il tema viene toccato proprio rispondendo ad una domanda rivoltagli attraverso il web. A chi gli ha chiesto se usa Twitter e che ne pensa della ‘muraglia di fuoco’, il termine usato dai dissidenti cinesi per descrivere la censura sul web, Obama ha offerto una visione radicalmente diversa di quella di Pechino. “Posso dirvi che negli Stati Uniti l’accesso a Internet senza restrizioni e’ un punto di forza e viene incoraggiato, ha dichiarato, aggiungendo che “come presidente degli Stati Uniti ci sono momenti in cui magari desidero che l’informazione non scorra tanto libera cosi’ non dovrei stare ad ascoltare gente che mi critica tutto il tempo. Ma il fatto e’ che io penso che questo renda la nostra democrazia piu’ forte e faccia di me un leader migliore, perche’ mi costringe ad ascoltare opinioni che non vorrei sentire”. Quanto a Twitter, Obama ha ammesso di aver le dita troppo “goffe” per mandare messaggi con questo sistema.

Il leader della Casa Bianca ha comunque precisato che gli Stati Uniti ”non vogliono imporre questi valori a nessuno, ma crediamo che non siano di un solo Paese ma universali”.

Quanto ai rapporti con la Cina, “non sono stati privi di dissidi e difficolta’, ma non e’ detto che si debba essere avversari”, ha detto ancora il presidente, che ha sottolineato di volere “un dialogo aperto” con la Cina. Fra i due paesi, ha spiegato, vi e’ una stretta cooperazione nel commercio, l’energia, la lotta ai cambiamenti climatici, la sicurezza regionale, il controllo degli armamanti e la scienza. “Oggi -ha commentato- abbiamo un rapporto positivo, ampio e costruttivo”.

L’incontro con gli studenti e’ una tappa comune a molti dei principali viaggi di Obama all’estero, ma organizzare un ‘town hall meeting’ nel suo primo viaggio in Cina non e’ stato semplice. Secondo il Washington Post, i 500 studenti scelti dalle autorita’ cinesi per incontrare il presidente americano sono stati accuratamente selezionati. Portati in autobus da otto diverse universita’, la maggior parte di quelli interrogati dai cronisti americani che li aspettavano all’ingresso ha detto di essere iscritto al partito comunista cinese. Prima dell’incontro, ha raccontato al Post il 21enne Liu Yupang, studente di ingegneria meccanica all’universita’ Jiaotong di Shanghai, lui e altri giovani hanno partecipato ad un pomeriggio di “addestramento”. Liu, che e’ membro del partito, ha detto che gli studenti potevano fare le domande che volevano ma che gli era stato ordinato di assumere “un atteggiamento amichevole”.

L’incontro si e’ svolto al Museo di Scienza e tecnologia di Shanghai, un complesso iper moderno situato a Pudong, una zona di sviluppo economico lontana dal centro cittadino. La polizia aveva isolato la zona del museo e bloccato le strade circostanti. Anche i presidente Bill Clinton e George Bush avevano incontrato gli studenti in Cina, ma cio’ era avvenuto in campus universitari. Solo una parte dell’evento e’ stata trasmessa in diretta da media accessibili in Cina, fra cui la Phoenix Tv di Hong Kong.

Fonte: PadovaNews, 16 novembre 2009

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