Libero su cauzione Ai Weiwei

Ai Weiwei, l’ artista cinese più conosciuto nel mondo – nonché il dissidente più scomodo per Pechino – è stato rilasciato oggi dopo una detenzione di oltre due mesi seguita ad un’accusa di evasione fiscale. Il dissidente é tornato in libertà dietro pagamento di una cauzione e dopo aver confessato ed essersi offerto di ripagare le tasse evase. La liberazione dell’architetto – autore del celebre stadio futuristico di Pechino per le Olimpiadi del 2008 noto come il ‘nido d’uccellò – è avvenuta in modo semiclandestino, a tarda notte, a conferma dell’ imbarazzo creato al regime cinese dal suo arresto, che era stato criticato da molti governi occidentali e dai gruppi umanitari internazionali. La notizia è stata diffusa in poche righe dall’ agenzia ufficiale Nuova Cina: “il detenuto è stato liberato per la buona condotta dimostrata nella confessione dei suoi crimini”. “Sto bene, sono di nuovo a casa e sono libero. Non posso parlare, vi prego di comprenderlo” sono state le prime parole di Ai Weiwei appena arrivato al suo studio alla periferia di Pechino, raccolte da un giornalista della Bild. “In termini legali – ha spiegato poi al cronista del New York Times – sono, come dite voi, sotto cauzione. Per questo non posso rilasciare interviste”. “Appare in buona salute anche se è dimagrito”, ha riferito a sua volta l’assistente dell’artista in un messaggio diffuso sul sito web Twitter. Una versione analoga a quella fornita dalla sorella di Ai Weiwei, Gao Ge, che si è messa subito in contatto con la moglie dell’artista Lu Qing. Per Ai Weiwei, 53 anni, le manette erano scattate il 3 aprile all’ aeroporto internazionale della capitale cinese, mentre stava per partire per Hong Kong per partecipare all’ inaugurazione di una mostra delle sue opere. Il suo arresto ha sollevato un coro di critiche da parte della comunità internazionale che si è mobilitata con petizioni online e prese di posizioni ufficiali in favore del suo rilascio, a partire dagli Stati Uniti. Per Ai, figlio di Ai Qing, popolare poeta “rivoluzionario” anche lui vittima di persecuzioni da parte degli estremisti dell’ estrema sinistra cinese, l’opposizione al potere cinese è cominciata gradualmente ed ha raggiunto il punto di non ritorno quando, nel 2008, l’ artista si è impegnato al fianco delle vittime del terremoto del Sichuan. Mal digerite furono anche le aspre critiche rivolte dall’artista al governo per la condanna a 11 anni di prigione dell’ intellettuale Liu Xiaobo, insignito nel 2010 del premio Nobel per la pace. In una conversazione telefonica con l’ ANSA poco prima di essere arrestato, Ai Weiwei aveva irriso i governi e gli imprenditori occidentali che intrattengono stretti rapporti con la Cina, augurando loro ironicamente di “fare buoni affari”. Il suo arresto era venuto al culmine di un’ ondata di repressione definita dal gruppo umanitario Amnesty International “la peggiore dopo il massacro di Tiananmen” del 1989, quando centinaia di persone furono uccise dall’ esercito intervenuto per sgombrare la piazza centrale di Pechino occupata dagli studenti che reclamavano la democrazia. A partire dallo scorso febbraio decine di dissidenti sono stati arrestati o sono “scomparsi”, cioé detenuti dalla polizia senza essere stati formalmente accusati di aver commesso un reato. Per Ai Weiwei stesso copione: quasi due mesi in cella prima della formalizzazione delle accuse, che sono state di evasione fiscale da parte di una delle società controllate dall’ artista. Noto in Cina e nel mondo per le sue installazioni la più recente delle quali, chiamata “Semi di girasole”, è stata ospitata dal Tate Museum di Londra.

Fonte: Ansa.it, 23 giugno 2011

Condividi:

Stampa questo articolo Stampa questo articolo
Condizioni di utilizzo - Terms of use
Potete liberamente stampare e far circolare tutti gli articoli pubblicati su LAOGAI RESEARCH FOUNDATION, ma per favore citate la fonte.
Feel free to copy and share all article on LAOGAI RESEARCH FOUNDATION, but please quote the source.
Licenza Creative Commons
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale 3.0 Internazionale.