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Le 10 verità sul TIBET: 7a,8a, 9a e 10a VERITA’

7a VERITA’

IL PCC NON HA AFFATTO LIBERATO IL TIBET: ha cercato di annientarlo.

I fatti storici (vedi verità precedenti) e odierni dimostrano che tra la Cina e il Tibet buddhista vi era un abisso così profondo in termini di religione, cultura, lingua, storia ed ethos politico che alla fine i cinesi giunsero alla conclusione che l’unico mezzo per liberare il Tibet era quello di distruggerlo fin dalle sue radici.

Quando Sua Santità il Dalai Lama fuggì in India, lo seguirono in esilio 100.000 tibetani, che si organizzarono in comunità sparse. Sotto la guida di Tenzin Ghiatso, XIV Dalai Lama, la comunità tibetana in esilio è riuscita a conservare la sua identità culturale, la sua religione, la sua letteratura e le sue arti tradizionali.

8a VERITA’

IL DALAI LAMA E’ L’UNICO LEADER RICONOSCIUTO, da quasi tutti i tibetani, sia in Tibet che all’estero.

Ci sono anche tibetani del culto Dorje Shugden, oppositori del Dalai Lama, sostenuti dai comunisti cinesi

Ha avviato il suo popolo sulla strada della democrazia, rinunciando al titolo di “re” di un futuro Tibet e ispirando una costituzione democratica e un potere elettivo per il governo in esilio. Il Tibet è stato sempre volutamente dimenticato per quasi quarant’anni, e le cose oggi non vanno tanto meglio.

Si sentiva parlare dell’apartheid in Sudafrica, la BBC trasmetteva le notizie del crollo di tutti i regimi oppressivi, dalla Germania orientale alla Bulgaria sotto la spinta del boicottaggio di tutti gli altri paesi del mondo. E il Tibet? Nessuno oggi, come allora boicotta la Cina, anzi favoriscono il regime dispotico con i suoi orrendi crimini, con patti e alleanze.

9a VERITA’

LA SCIENZA e IL MATERIALISMO NON POSSONO DARE LA FELICITA’ AGLI UOMINI ma li lasciano freddi e alienati.

In questi anni abbiamo assistito ad una decadenza dei valori morali, dei sani principi della vita in tutti a campi, dalla politica,alla scienza, alle situazioni minime, quotidiane e come in tutte le questioni globali. I veri valori della vita sono stati sostituti da i valori effimeri del materialismo e dello sforzo dell’uomo per il potere e il possesso e questi hanno reso il suo cuore confuso, arido e freddo. L’uomo ha fondato la sua felicità su ciò che ha e non su ciò che è. Quello che accade intorno a noi evidenzia che il materialismo non porta la felicità.

Guardiamo, ad esempio, l’atteggiamento nei confronti dello sfruttamento, dell’inquinamento della degradazione della nostra patria comune, il pianeta Terra.

Occorre prendere coscienza che la giustizia, la verità, la fratellanza, la non-violenza e la compassione sono le sole realtà in grado di portare la pace a noi stessi e all’umanità. La vera povertà ed infelicità consiste nel diventare indifferenti.

10a VERITA

LA SOPRAVVIVENZA DI QUESTO PAESE E DELLA SUA MILLENARIA CULTURA DIPENDE DA TUTTI NOI.

Sintesi curata e suddivisa in sezioni da Gianni Taeshin Da Valle,Laogai Research Foundation

Le 10 verità sul Tibet: La 1a Verità [1]