Incarcerati 27 degli uomini più ricchi della Cina

NTD Television,29/04/2014

Nei 15 anni tra il 1999 e il 2013, 27 dei 2.188 cinesi che compaiono sulla lista Hurun dei più ricchi in Cina, sono finiti in carcere. Più della metà di loro sono dentro da più di 10 anni, ha riferito il Resoconto Hurun in un’uscita speciale del 19 aprile.

L’età media dei condannati è sui 46 anni. Corruzione e concussione, violazione di proprietà e perturbamento dell’ordine gestionale delle aziende e delle imprese, sono le tre accuse principali contro di loro. Quella dell’offrire tangenti è l’accusa più spesso citata.

LOTTA AL POTERE POLITICO

«I funzionari corrotti caratterizzano la società cinese di oggi», ha detto a Ntd Lan Su, opinionista cinese. «Qualsiasi attività di dimensioni decenti richiederebbe di trattare con il Governo. Lavorando con questi funzionari corrotti, come si può bilanciare il saldo contabile? Dovrebbe essere [pubblicato sotto] ‘ddito grigio’ o ‘spese grigie’?», si è chiesto Lan.

Lan ha detto che difficilmente si trova un funzionario cinese pulito. Anche la campagna anti-corruzione è selettivamente diretta contro gli oppositori politici. Quei ricchi uomini d’affari diventano il sacrificio delle lotte interne del Partito Comunista Cinese (Pcc).

Prendete Huang Guangyu, per esempio, che nel 2005 era il più ricco cinese secondo il Resoconto Hurun. Huang è stato condannato a 14 anni di reclusione per i reati di operazioni illegali di business, insider trading e corruzione. Fonti del Consiglio di Stato hanno rivelato che il caso di Huang era destinato a contribuire a rovesciare Zheng Shaodong e Zhou Yongkang attraverso il lavoro coordinato di Meng Jianzhu, ministro della Pubblica Sicurezza, e di Wen Jiabao, ex premier.

AMBIENTE CORROTTO

Li Shanjian, un altro opinionista cinese, ha riferito a Ntd: «I ricchi cinesi sono emersi solo negli ultimi anni. Non perché erano molto intelligenti e capaci, e la loro ricchezza non è stata neanche ereditata. Sono diventati ricchi soprattutto a causa della collusione del denaro e del potere tramite mezzi impropri».

Ding Shumiao, imprenditrice dello Shanxi, è stata incriminata per aver corrotto il ministro delle Ferrovie Liu Zhijun con 49 milioni di yuan, e per aver raccolto fondi operativi illegali nell’ordine di 178,8 miliardi di yuan.
Zhou Zhengyi e Zhang Rongkun, ex miliardari di Shanghai, sono diventati ricchi nel giro di una notte per via dei loro rapporti con alti funzionari come Chen Liangyu, Huang Ju e Jiang Zemin. Nonostante i loro legami di alto livello, i due sono stati condannati rispettivamente a 16 e 19 anni, con l’accusa di complicità quando Chen Liangyu e Huang Ju stessi sono stati declassati.

LEGAMI COL PARTITO

Nel mese di gennaio un giornale locale di Shanghai ha riportato un documento di una ricerca condotta dall’Accademia delle Scienze Sociali di Shanghai circa la provenienza dei ricchi cinesi. Il ricercatore Lu Peng ha indagato sui ricchi cinesi del Resoconto Hurun e della lista Forbes, tra il 2003 e il 2012.

Lu ha scoperto che i padri del 15,6 per cento dei più ricchi sono quadri del Partito Comunista o unità aziendali.
Per esempio: Rong Yiren, padre del magnate cinese Rong Zhijian, è stato vicepresidente del regime tra il 1993 e il 1998. Il padre di Wang

Jianlin, l’uomo più ricco della Cina, una volta era il vicepresidente della Regione Autonoma del Tibet.

Inoltre il 43,6 per cento dei ricchi cinesi hanno lavorato all’interno del regime.

Per esempio: Ye Chenghai era nel Comitato permanente municipale di Shenzhen, nonché vicesindaco di Shenzhen. Huang Hongsheng era il vicedirettore generale della China National Electronics Import & Export Sud-China.

Secondo l’opinionista Li Shanjian, i veri ricchi cinesi sono quelle «famiglie rosse» i cui beni sono nascosti da estranei e sono difficili da calcolare.

Nel 2012 Bloomberg ha riferito riguardo a tre figli di queste «famiglie rosse»: Wang Jun, figlio del generale Wang Zhen; He Ping, genero di Deng Xiaoping; e Chen Yuan, figlio dello zar economico di Mao, Chen Yun. Nel 2011 questi tre dirigevano, o ancora lo fanno, le aziende statali con un patrimonio combinato di circa 1,15 miliardi.

Quest’anno, i media internazionali hanno esposto la «nobiltà rossa» delle società offshore del Pcc, utilizzate per trasferire e nascondere enormi beni. Si stima che 2,88 miliardi di euro di beni non identificati possono aver lasciato la Cina dal 2000.

Fonte Epoch Times-http://www.epochtimes.it/news/incarcerati-27-degli-uomini-piu-ricchi-della-cina—126103

English Version, NTD Television:
27 Of Hurun’s Richest Chinese Jailed In 15 Years

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