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Il principe William contro la Cina per la strage degli elefanti

Londra, 8 dicembre 2014 - Un duro attacco alla Cina per lo sterminio degli elefanti e rinoceronti, alimentato dalla legalizzazione del commercio dell’avorio da parte del gigante asiatico: a lanciarlo sarà il principe William, nel corso di un intervento a Washington a una conferenza della Banca Mondiale contro la corruzione.

Secondo le anticipazioni della stampa britannica, l’erede al trono d’Inghilterra, in visita negli Usa, accuserà apertamente Pechino nel denunciare i “molti Paesi” che “saccheggiano il nostro pianeta, per nutrire la dipendenza ignorante del genere umano da animali domestici, trofei, cure e ornamenti che provengono direttamente da specie animali che stanno scomparendo e che non sono rimpiazzabili”.

William punterà il dito contro la Cina, dove un chilo di avorio oggi costa oltre 1.600 euro, un prezzo che ha fatto aumentare in maniera esponenziale il bracconaggio.

In Cina, il commercio di avorio da elefante è ancora legale e secondo alcune stime è lì che finiscono i resti di almeno 20mila pachidermi ogni anno (la metà di quelli che vengono uccisi, 40mila ogni 12 mesi), un commercio che ora la International Corruption Hunters Alliance, organismo della Banca Mondiale che si occupa di contrasto alla corruzione, vuole sradicare.

La Cina è stata spesso criticata in passato dai membri della casa reale. Il principe Carlo, padre di William, ha più volte accusato Pechino per la situazione in Tibet e il trattamento riservato al Dalai Lama.

Quotidiano.net,08/12/2014

English version,The Independent,click here: Prince William attacks China over ‘ignorant craving’ for ivory [1]

Articoli correlati: Cina, il mercato interno di avorio mette in pericolo la sopravvivenza degli elefanti [2]