Funzionario cinese dichiara:”Il nostro Paese non deve attenersi agli standard alimentari internazionali”
Mercoledì un funzionario della sicurezza alimentare ha dichiarato a China National Radio che la Cina dovrebbe stabilire i propri standard per la sicurezza alimentare e non seguire le normative internazionali, dal momento che è ancora un Paese in via di sviluppo.
Wang Zhutian, un assistente del direttore del Centro Nazionale Cinese per la Valutazione dei Rischi per la Sicurezza Alimentare ha dichiarato: «Siamo ancora un Paese in via di sviluppo, quindi dobbiamo ancora creare i nostri standard conformi alle nostre condizioni nazionali».
Ha spiegato la necessità di norme separate similmente alla differenza delle misure di qualità dell’aria tra i Paesi sviluppati e la Cina. «Se usassimo gli standard dell’Unione Europea per valutare la qualità dell’aria di Pechino, allora falliremmo tutti i giorni».
I prodotti alimentari cinesi sono stati tormentati da scandali da contaminazione. Il mese scorso i media di Stato hanno riferito che le imprese in Cina orientale hanno aggiunto solfato di rame alle uova di anatra conservate per accelerare il processo di polimerizzazione.
Anche i prodotti alimentari di base sono stati trovati contaminati con sostanze chimiche tossiche o metalli. Nel mese di maggio, nelle riserie nel Sud della Cina hanno scoperto livelli eccessivi di cadmio, che si crede sia arrivato al grano attraverso il terreno inquinato. Nel 2008 scoppiò uno scandalo enorme dopo che ai neonati alimentati con latte in polvere prodotto dalla Sanlu Group vennero diagnosticati calcoli renali. L’indagine ha rivelato che la Sanlu e altre compagnie di prodotti caseari avevano aggiunto melamina al latte in polvere, facendolo apparire più ricco di proteine. Oggi, la fiducia dei consumatori nelle marche nazionali di latte in polvere è così bassa, che Hong Kong ha emanato restrizioni sulla quantità di latte in polvere che una persona può portare fuori città, dopo aver eliminato dagli scaffali della Cina le marche di latte in polvere di importazione.
Gli utenti sono stati furiosi per i commenti di Wang. A Pechino l’utente “Warehouse Peas” ha pubblicato su Sina Weibo, piattaforma di microblogging cinese simile aTwitter: «Significa che la gente nei Paesi in via di sviluppo deve mangiare melamina, plastificanti, Sudan Rosso e olio di gronda? E tutti dovrebbero avere una vita più breve semplicemente a causa dell’inquinamento dell’aria?».
L’olio di gronda è un olio da cucina riciclato dai rifiuti dei ristoranti, dagli scarichi e dai tubi di scolo, utilizzato dai venditori ambulanti e dai ristoranti per ridurre i costi operativi. I plastificanti sono stati trovati nei liquori cinesi, mentre il Sudan Rosso, un cancerogeno comunemente usato come colorante per materie plastiche e materiali sintetici, è stato trovato in 88 prodotti alimentari cinesi durante un’ indagine nel 2005.
Un utente della provincia dell’Henan, “Foolish Old Man”, ha scritto: «Quando si tratta dei normali cittadini, parlate di voi stessi e dei Paesi non sviluppati. Ma quando si tratta del comfort e del lusso che a voi piace, dite che siamo alla pari con gli standard internazionali!».
A Hong Kong l’utente con il soprannome di “Hong Kong Broadcast”, ha osservato che, mentre gli standard di sicurezza alimentare in Cina non si attengono a quelli dei Paesi sviluppati, «i prezzi alimentari sono molte volte superiori a quelli dei Paesi sviluppati».
Articolo in inglese (English Version):
http://www.theepochtimes.com/n3/168522-official-says-china-need-not-follow-international-food-standards/
The Epoch Times, 11 Luglio 2013
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