Il Dalai Lama a Bratislava. Il presidente Kiska lo incontra malgrado le proteste della Cina

Il 14esimo Dalai Lama, la maggiore autorità spirituale del Tibet il cui vero nome è Tenzin Gyatso, è stato protagonista domenica di un incontro con il pubblico a Bratislava nel quale ha fatto appello alla tolleranza e alla diffusione della compassione. La pace nel mondo, ha detto, può essere raggiunta solo attraverso la nostra pace interna, e tutti possono partecipare alla creazione di un futuro migliore. Secondo lui, ci sarà un mondo più pacifico tra venti anni. «Tutti abbiamo il diritto di raggiungere la felicità. Abbiamo tanti problemi nella nostra vita, ma ci sono tanti motivi in tutto il mondo per rimanere ottimisti», ha detto, ed è responsabilità personale di ciascuno di noi rendere l’umanità più felice, e fare in modo che «vi sia più compassione», anche «verso i nostri nemici» e coltivare una «coscienza di solidarietà tra le persone, proprio come tra fratelli e sorelle, indipendentemente dalla loro religione».

Il Dalai Lama ha difeso i musulmani, perché crede che i veri fedeli dell’Islam non vogliono lo spargimento di sangue. «Chi vuole violenza e spargimento di sangue non è più un musulmano», ha affermato, e la Jihad, la “guerra santa” alla quale sta chiamando il gruppo Stato islamico (Isis) potrebbe essere soppressa dalla tolleranza.

Nel corso della sua visita a Bratislava il Dalai Lama ha potuto incontrare anche il presidente slovacco Andrej Kiska, con il quale ha lodato l’amore, il perdono e la comprensione tra le persone, alcuni politici slovacchi. «Ho avuto la possibilità oggi di incontrare di nuovo il Dalai Lama, ma per la prima volta da presidente. Mi ha parlato della necessità di comprensione tra le persone e del fatto che tutte le religioni sono simili se fondate su amore, perdono ed empatia», ha scritto Kiska su Facebook. Il buddismo, ha scritto, «è per me una filosofia sul modo in cui dovremmo vivere».

L’incontro di Kiska con il Dalai Lama ha fatto alzare le proteste della Cina, che dal 1950 si è annessa lo stato del Tibet e ha mandato in esilio l’autorità spirituale. Il ministero degli Esteri cinese aveva minacciato ritorsioni nei confronti della Slovacchia se fosse avvenuto l’incontro. Qualche giorno fa Kiska aveva incontrato l’ambasciatore cinese in Slovacchia Lin Lin per spiegargli i suoi motivi personali per incontrare in privato il Dalai Lama, fuori del Palazzo Presidenziale, assicurandogli tutto l’interesse della Slovacchia nel continuare le buone relazioni tra i due paesi.

Presso la Facoltà di Filosofia della Università Comenius di Bratislava, in un incontro accademico dal titolo “Aspetti morali dell’istruzione e della scienza a beneficio dell’umanesimo” ha parlato del rieptto dell’altro e della necessità di unità e solidarietà. In seguito ha visitato una mostra di fotografie che ritraggono la parte nord-orientale del Tibet, la sua cultura e religione.

La tappa di Bratislava è parte di un tour europeo dell’autorità spirituale tibetana, Premio Nobel per la Pace nel 1989, che ha visitato la Slovacchia già tre volte (nel 2000, 2009 e 2016).


Fonte: buongiornoslovacchia, 19 ott 16

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