New York, 22 dic. (askanews) - La Corea del Nord non parteciperà quest’oggi a New York al Consiglio di Sicurezza dell’Onu, dove per la prima volta verrà trattato il tema delle violazioni dei diritti umani nel Paese asiatico.
La notizia è stata diffusa da alcuni media americani, secondo c’è pressione sui 15 membri del Consiglio affinché espongano il caso alla Corte penale internazionale, vista come corte di ultima istanza per le atrocità.
Si tratta degli sforzi più decisi nei confronti di una nazione che ha sempre negato le atrocità di cui è accusata.
Si inserisce così un nuovo e determinante tassello nei rapporti sempre più tesi tra il regime di Kim Jong Un e la Comunità internazionale, soprattutto gli Stati Uniti.
Venerdì scorso Washington ha accusato Pyongyang di essere dietro l’attacco hacker che ha colpito Sony Pictures forzando lo studio cinematrografico stesso ad annullare la proiezione a Natale di “The Interview”, film satirico dedicato all’assassinio del leader nordcoreano.
Annunciando che non parteciperà all’incontro di oggi del Consiglio di sicurezza Onu, Pyongyang ha accusato apertamente gli Stati Uniti e i suoi alleati di voler utilizzare la finta questione dei diritti umani per arrivare in realtà a rovesciare il governo del Paese.
La Russia è contraria al dibattito in seno a Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite sulla situazione dei diritti umani in Corea del Nord. Lo ha dichiarato il rappresentante permanente della Russia all’ONU Vitaly Churkin. Secondo il diplomatico, la questione è di competenza del Consiglio sui Diritti Umani dell’ONU.
La riunione è stata convocata su richiesta di 10 membri del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite: Australia, Cile, Giordania, Lituania, Lussemburgo, Corea del Sud, Ruanda, Stati Uniti, Gran Bretagna e Francia.
L’iniziativa non è stata appoggiata da Russia, Cina, Argentina, Ciad e Nigeria.
TMNews,La Voce della Russia,22/12/2014