Condizioni di lavoro disumane da schiavi ad Anzola: azienda tessile cinese tira giù le serrande

„Macchinari al piano terra e dormitori al primo piano. Riscontrate violazioni in materia di sicurezza e igiene, abusivismo edilizio, oltre a lavoro nero“.
Nel corso della notte del 26 , i Carabinieri della Stazione di Anzola Emilia, l’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Bologna e il Corpo Intercomunale di Polizia Municipale Terre d’Acqua , nel corso di un servizio coordinato in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, ha ispezionato un’azienda tessile, sulla via Emilia.
Sono stati identificati 15 lavoratori cinesi che lavoravano e vivevano all’interno della ditta, specializzata nella produzione, stiratura e confezionamento di abiti, e progettata per accogliere i macchinari al piano terra e i dormitori al primo piano, con camerette singole, doppie, cucina e mensa, in altre parole condizioni di lavoro disumane.
Sono state riscontrate violazioni in materia di sicurezza e igiene del lavoro, abusivismo edilizio e, considerato che la ditta impiegava tre lavoratori “in nero”, è stata disposta anche la sospensione dell’attività imprenditoriale. Inoltre, sono state elevate sanzioni amministrative per un importo complessivo di 14.000 euro.
Bologna Today,27 settembre 2017
Articoli correlati:
Condividi:

Condizioni di utilizzo - Terms of use |
---|
Potete liberamente stampare e far circolare tutti gli articoli pubblicati su LAOGAI RESEARCH FOUNDATION, ma per favore citate la fonte. |
Feel free to copy and share all article on LAOGAI RESEARCH FOUNDATION, but please quote the source. |
![]() Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale 3.0 Internazionale. |