Minacciano attivista di rinchiuderlo in centro psichiatrico per aver criticato Xi Jinping e il PCC

Le autorità della provincia cinese orientale di Anhui hanno minacciato un’attivista per i diritti umani che aveva criticato il presidente Xi Jinping sui social media, di rinchiuderlo in centro psichiatrico per un trattamento per i suoi “disturbi mentali”.


Secondo la dichiarazione di Lu Qianrong a Radio Free Asia, un gruppo di funzionari del governo locale si sono recati nella sua abitazione, nella cittadina di Linshui, nella contea di Huoqiu.

“Mi hanno riferito che spesso faccio commenti critici on-line nei confronti del governo, e mi hanno detto che secondo loro ho dei problemi di salute mentale e che mi avrebbero fatto analizzare. Ho risposto che non ho problemi mentali e che il governo mi sta perseguitando, dato che sono stato rinchiuso in una campo di lavoro nel 1990 per un periodo di tre anni per aver espresso il mio parere sulla corruzione del governo. Mi hanno detto che non dovevo scrivere cose denigratorie on-line sul mio paese e che come cittadino ho il dovere di rispettare il PCC.”

Secondo un recente rapporto di un gruppo per i diritti civili, la professione medica cinese ha continuato a mettersi d’accordo segretamente con le autorità per rinchiudere in questi centri di cure mentali i dissidenti, a scopo di repressione psichiatrica.

 

Crescente abuso della psichiatria a scopo di repressione

Secondo il rapporto, la pratica di rinchiudere coloro che sfidano il governo in questi centri è diventatato un endemico abuso dei diritti e le autorità hanno adottato sempre più questa soluzione contro gli attivisti e i dissidenti come un modo per imporre periodi di detenzione indefiniti senza il bisogno di un processo.

La legge sulla salute mentale mirava a proteggere i cittadini da diagnosi errate e trattamenti medici non corretti negli ospedali psichiatrici statali. Ma l’uso di tali istituzioni per frenare attivisti e dissidenti è ancora diffuso, ha affermato il gruppo Hubei in un rapporto del 2017.

Alcuni giorni dopo la visita a Lu, alcuni funzionari hanno fatto una telefonata sua moglie nel luogo di lavoro, chiedendole di accettare di far richiudere il marito per un trattamento psichiatrico e persino le hanno chiesto di divorziare da lui.

“Hanno riferito alla donna che il marito è malato di mente e che sarebbe meglio affidarlo ad un ospedale psichiatrico. La moglie è stata minacciata dicendole che se il marito avesse commesso un omicidio o un incendio doloso, sarebbe stata lei a morire e se ne sarebbe pentita”.

L’attivista per i diritti Wang Lihong ha affermato che l’uso di diagnosi psichiatriche e il “trattamento” forzato è una tattica comune utilizzata dalle autorità per soffocare le voci di dissenso.
Per segregare una persona in un ospedale mentale non è necessario nessun processo e lo possono fare quando credono ed una volta giunti in queste strutture vengono somministrati farmaci psichiatrici, determinando gravi danni fisici e mentali.

Traduzione Laogai Research Foundation Italia Onlus


Fonte: Radio Free Asia, 09/07/2018

English Article, RFA: Officials in China’s Anhui Target Xi Jinping Critic For ‘Psychiatric Treatment’

Condividi:

Stampa questo articolo Stampa questo articolo
Condizioni di utilizzo - Terms of use
Potete liberamente stampare e far circolare tutti gli articoli pubblicati su LAOGAI RESEARCH FOUNDATION, ma per favore citate la fonte.
Feel free to copy and share all article on LAOGAI RESEARCH FOUNDATION, but please quote the source.
Licenza Creative Commons
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale 3.0 Internazionale.