Cina: La legge del figlio unico causa la schiavitù sessuale e il lucroso traffico delle donne spose
La famigerata legge sul figlio unico in vigore in Cina ha indotto il governo locale a tollerare (e in alcuni casi sostenere) il traffico di esseri umani e la schiavitù sessuale. È la denuncia contenuta nel Rapporto sul traffico di esseri umani presentato dal governo americano l’anno scorso, che ha retrocesso Pechino al grado di “Tier 3”.
La sigla indica quelle nazioni che non operano in alcun modo per limitare la “nuova schiavitù”, quella sessuale, o il commercio di uomini e donne attraverso i confini nazionali. Insieme alla Cina vi sono Iran, Sudan , Corea del Nord. Birmania ,Malesia,Vietnam, Mongolia,ma come mostra il nuovo rapporto, le donne vendute come spose e avviate alla schiavitù sessuale non son solo provenienti dai paesi asiatici ma da altre nazioni come il centro America .
Il governo cinese ha reagito definendo la classifica “un giudizio arbitrario”, ma le maggiori Ong che operano nel campo sono d’accordo con la decisione americana.
Le donne provenienti dalla Birmania , Malesia, Vietnam e Mongolia sono trasportate in Cina dopo essere state reclutate attraverso intermediari con offerte di matrimonio o di lavoro fraudolente .
Vengono successivamente costrette a prostituirsi o al lavoro forzato … I trafficanti hanno reclutato ragazze e giovani donne , spesso nelle zone rurali della Cina , utilizzando proposte di lavoro ingannevoli Successivamente vengono maltrattate, picchiate,abusate , minacciate per costringerle a sottoporsi alle volontà degli aguzzini.
Secondo il rapporto la domanda per il traffico di donne straniere come spose per gli uomini cinesi e la prostituzione forzata è aumentata in maniera drammatica.
Esperti cinesi di demografia affermano che , in Cina nascono 118 neonati maschi ogni 100 femmine: una sproporzione che si scontra in maniera violenta con la media mondiale di 104 maschi ogni 100 femmine. Le recenti “modifiche” hanno apportato insignificanti miglioramenti alle normative che regolano la politica del figlio unico.
Il Paese è passato dai 5,83 figli per coppia negli anni ’70 a 2,1 bambini nel 1990 per arrivare agli 1,3 attuali. Al momento, stimano gli esperti, ci sono circa 40 milioni di maschi “senza alcuna possibilità” di sposare una concittadina.
Alla luce di questi dati si capisce perché sia aumentato lo schiavismo: “Donne e bambine dai Paesi confinanti - si legge nel Rapporto - arrivano in Cina con l’inganno o con la violenza per scopi sessuali e riproduttivi.
Fra le nazioni più colpite vi sono Myanmar, Vietnam, Laos, Mongolia e Corea del Nord”. In maniera particolare causa “preoccupazione e dolore” il caso delle nordcoreane, che se vengono trovate in territorio cinese possono essere rimpatriate e subire la pena di morte. Per questo non hanno modo di chiedere aiuto.
In base ai dati della Ong, nel 2012 in Cina si sono verificati 14,37 milioni di aborti indotti: un quarto del totale mondiale. Dalla sua introduzione il numero stimato di aborti forzati è di 200 milioni. Inoltre la maggior parte delle donne costrette a subire questa violenza finisce sul tavolo operatorio più di una volta, e questo causa - secondo uno studio medico condotto da Cui Limin - “danni serissimi” alla gravidanza che si riesce a portare a termine.
Il Paese sta affrontando una proporzione sessuale significativamente distorta. Entro il 2020, la Cina sarà la patria con circa 30 milioni di uomini single , molti dei quali avranno bisogno di cercare altrove mogli.
Fonte Life News, 22/04/2014
English Version,Life News, April 22,2014
China’s One-Child Policy Resulting in International Sex Slavery, Selling Women as Brides
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