Zhou Xiuzhen è stata arrestata e condannata mentre cercava di ottenere il rilascio del marito, condannato a dodici anni di prigione per aver praticato il Falun Gong. Il 19 aprile scorso mentre il marito Bian Lichao era ancora in prigione, Zhou è deceduta a causa di abusi fisici subiti in carcere e di successive molestie da parte della polizia, dopo essere stata rilasciata in libertà vigilata in condizioni di salute critiche.
Il 25 febbraio del 2012 Bian, che insegnava nella scuola media di Tangshan, nell’Hebei, è stato arrestato e successivamente condannato a dodici anni di prigione per la sua fede.
Dopo appena tre mesi di reclusione nella prigione di Shijiazhuang, ha iniziato ad avere problemi di pressione alta ed è anche notevolmente dimagrito. Poi ha sofferto di un disturbo cardiaco che, secondo il medico, avrebbe potuto portarlo alla morte in qualsiasi momento.
Profondamente preoccupata per le sue condizioni, la moglie Zhou e la loro figlia Bian Xiaohui, si sono recate di frequente alla stazione di polizia locale, oltre che in molte agenzie governative per cercare una soluzione al suo caso. In seguito sono state arrestate e prese di mira dallo stesso regime comunista.
Dopo due udienze separate in due tribunali diversi, Zhou è stata condannata a quattro anni nell’agosto del 2014, mentre Bian Xiaohui a tre anni e mezzo nell’aprile del 2015.
Entrambe hanno scontato la pena nella prigione femminile dell’Hebei; Zhou è stata detenuta nel nono reparto e Bian Xiaohui nel quattordicesimo.
Presto Zhou ha iniziato a soffrire di ascite, causata da una malattia del fegato che è stata la conseguenza dei maltrattamenti subiti in carcere.
Dopo essere stata rilasciata in libertà vigilata per motivi di salute, ha alloggiato a casa di sua sorella a Langfang, a circa 161 chilometri da Tangshan. Anche lì la polizia ha continuato a molestarla. Vivendo con la paura addosso ed una tremenda pressione psicologica, le sue condizioni di salute sono peggiorate ulteriormente, ed è stata portata più volte all’ospedale, in rianimazione.
Quando è ritornata a Tangshan, la polizia ha continuato a tormentarla, non consentendole di farsi curare nei migliori ospedali di Pechino.
La polizia ha molestato la loro figlia Bian Xiaohui anche dopo il rilascio. In seguito, quando si è sposata, si è trasferita a Linfen, nello Shanxi, a circa 885 chilometri da Tangshan. Dopo che la polizia l’ha trovata, ha costretto il padrone del suo appartamento a rescindere il contratto d’affitto.
Zhou ha sofferto tantissimo a causa della continua persecuzione verso la sua famiglia, per questo non si è mai ristabilita e il 19 aprile scorso è deceduta.
Fonte: Minghui.org,23/05/2020 [1]
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