Candele accese
Il 24 marzo 2012 molti uomini e donne Tibetani con i loro figli, alcuni monaci, amici dei Tibetani e radicali hanno sopportato lo sciopero della fame a Piazzetta S. Marco, angolo Via delle Botteghe Oscure, esibendo i ritratti o le silhouette delle torce umane mentre i monaci cantavano “Om mani peme um” ed altri inni o preghiere. Un enorme striscione formato da più di sessanta bandiere tibetane cucite insieme era appoggiato sull’aiola e a tratti, sollevato dal vento, creava l’immagine di un’onda che montava dal basso verso il cielo. Grande l’interesse dei passanti e turisti attratti dalla vivezza dei colori e dalle risposte alle loro domande, fornite anche in inglese. I Tibetani erano accosciati nella tradizionale posizione, bevevano solo acqua calda e avevano acceso molte candele, che rischiaravano il buio della sera, per celebrare le loro, e nostre, torce umane. Una torcia umana che brucia per la libertà del Tibet brucia anche per la nostra libertà.
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