Attivista per i diritti umani chiede informazioni sulla moglie “scomparsa”
Il veterano attivista per i diritti, ora detenuto, Qin Yongmin ha invitato il Partito Comunista Cinese a rivelare informazioni sulla moglie scomparsa, rifiutandosi di “confessare” le accuse di sovversione contro di lui.
Qin è stato arrestato con sua moglie Zhao Suli nel 2015, ed entrambi sono stati inizialmente tenuti in località sconosciute.
Ma mentre Qin è stato poi rintracciato da amici e avvocati in un centro di detenzione nella città centrale di Wuhan, Zhao è scomparsa da più di due anni.
Qin, che sta aspettando un processo per “incitamento a sovvertire il potere statale” presso il centro di detenzione di Wuhan No. 2, ha rilasciato alcune richieste, dopo un raro incontro con il suo avvocato Liu Zhengqing mercoledì.
Nella lettera di Qin dell’11 agosto al giudice del processo, egli si rifiuta anche di “confessare i suoi crimini”, e insiste per un processo pubblico, tra le preoccupazioni che il processo possa avvenire a porte chiuse.
Ha anche invitato le autorità a garantire che abbia accesso a un avvocato di sua scelta e che sia garantito che Zhao partecipi al suo processo.
Le sorelle di Zhao hanno in precedenza detto a RFA che credono sia morta, ma Qin, co-fondatore del partito d’opposizione, bandito e dalla vita brevissima, Cina Democratica (CDP), ritiene sia ancora viva.
L’avvocato Liu ha confermato il suo incontro con Qin a RFA.
“Ci siamo visti per circa due ore, ma non ho ancora avuto accesso ai dossier della causa, perciò non li ho letti”, ha detto Liu. “Abbiamo quindi parlato principalmente della difesa, ma non posso commentare pubblicamente”.
“Solo di recente sono stato coinvolto in questo caso e se faccio commenti, potrei non essere in grado di rappresentare il mio cliente”, ha aggiunto.
Ha detto che non era in grado di fornire ulteriori dettagli.
“Questa è stata la prima volta che mi è stato permesso di incontrarlo, e questo caso è molto sensibile”, ha proseguito Liu. “Non posso davvero rilasciare interviste ai media stranieri, altrimenti non avrò il permesso di rivederlo di nuovo”.
Tre denunce depositate
Il fratello maggiore di Qin ha detto che la cautela di Liu deriva dal fatto che le autorità avevano già costretto il suo precedente difensore, Ma Lianshun, a rinunciare al caso negandogli il rinnovo della licenza annuale per il suo studio legale.
“Hanno già rovinato la reputazione dello studio legale di Ma, e Ma non è stato in grado di accedere ai documenti pertinenti, perché qualcuno all’interno lo aveva ostacolato”.
L’attivista per i diritti di Chongqing, Xie Dan, ha detto che la famiglia di Zhao, a oggi, ha presentato tre cause legali nella loro città natale nella provincia dello Henan per costringere il governo a rivelare informazioni su di lei, tutte ancora sotto esame dei tribunali.
“I tribunali dello Henan sono leggermente migliori e sono ancora in grado di seguire il dovuto iter legale”, ha dichiarato Xie. “Hanno presentato sette cause nel Wuhan, e nessuna di esse è stata affrontata secondo il previsto iter legale”.
Xu Qin, responsabile dell’organizzazione China Rights Observer, fondata da Qin, ha affermato che il caso era già stato affrontato in due riunioni predibattimentale a settembre e novembre, ma che le autorità sembrano rimandare di proposito.
“China Rights Observer insiste sul fatto che il governo del Wuhan tratti il caso di Qin Yongmin secondo la legge”, ha detto Xu a RFA. “Siamo tutti del parere che Qin Yongmin e l’organizzazione da lui fondata sono scevri da qualsiasi crimine”.
Ha detto che Qin è tenuto in isolamento, e che gli altri attivisti stanno donando soldi affinchè lui possa comprarsi cibo per integrare la dieta estremamente povera nel centro di detenzione.
Tuttavia, chiunque doni al fondo diventa automaticamente un target per le molestie della polizia, ha detto Xu.
Contemporaneo del dissidente in esilio Wei Jingsheng, Qin è stato condannato a otto anni di carcere per “propaganda e sovversione controrivoluzionaria” durante il movimento China Democracy Wall nel 1981.
Ha servito ulteriori due anni di “rieducazione attraverso il lavoro” nel 1993, dopo aver scritto un documento controverso intitolato “la Carta della Pace”.
Qin ha poi servito 12 anni per sovversione dopo aver contribuito a fondare il CDP nel 1998, malgrado il divieto per i partiti politici d’opposizione.
La “sovversione del potere statale” prevede una durata minima di detenzione di 10 anni nei casi in cui la persona sia ritenuta colpevole d’aver svolto un ruolo primario.
Traduzione di Andrea Sinnove, LRF Italia Onlus
Fonte: Radio Free Asia, 25 agosto 2017
English article: Radio Free Asia, Detained Chinese Rights Activist Calls For Information on ‘Disappeared’ Wife
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