L’ artista dissidente Ai Weiwei durante un evento presso il Council Foreign Relations di New York mentre discuteva dei diritti umani in Cina ha dichiarato che i governi occidentali dovrebbero prendere posizione nei confronti della Cina, chiamandola in causa in materia di diritti umani e per difendere i loro principi.
Alla domanda se diritti umani possono essere discussi in Cina, Ai ha detto: “Non importa se ci farà del male o no. Occorre fare ciò che si pensa sia giusto e farlo apertamente. L’atteggiamento che sta prendendo il governo con il suo leader non è chiaro. La Cina per discutere e confrontarsi dovrebbe adottare un comportamento chiaro e trasparente. Tra le persone si creano molti dubbi, sfiducia e insicurezza il che è dannoso per una nazione grande come la Cina.”
La Cina è oggetto di critiche da vari gruppi per i diritti per il suo duro giro di vite sulle opposizioni politiche che ha visto coinvolti artisti, attivisti per i diritti umani, attivisti politici e avvocati vittime del peso delle autorità.
Più di 200 avvocati e attivisti sono stati arrestati in una retata a livello nazionale lo scorso anno.
Parlando del suo ultimo progetto, l’artista ha spiegato che si sarebbe concentrato sulle questioni dei rifugiati siriani e sugli sforzi della campagna per aiutare i profughi di guerra. Ai visiterà i campi, incontrando i rifugiati e intervistando politici per documentare la situazione attraverso i suoi occhi di artista.
Traduzione Laogai Research Foundation
Fonte: Phayul, 03/11/2016
English article: Phayul, Defend human rights at any cost: Ai Weiwei [1]