La “chiesa patriottica” impedisce l’apertura dei seminari di Shangai

In questi primi giorni di settembre avrebbero dovuto riaprire il seminario regionale e il seminario minore di Shanghai e la madre superiora suor Agnese Liu Shujing è stata “dimissionata”: questa la reazione della chiesa patriottica, controllata dal PCC, contro la scelta di mons. Taddeo Ma Daqin di uscire dalla stesa.

Il 7 luglio scorso mons. Ma è stato ordinato vescovo ausiliare di Shanghai, con l’approvazione della Santa Sede. Durante la cerimonia egli ha sfuggito l’abbraccio e la comunione con Zhan Silu, il vescovo illecito lì presente, e ha dichiarato che per dedicarsi in modo completo alla pastorale, sarebbe uscito dall’Associazione patriottica (Ap), l’organismo fedele al governo di Pechino e che persegue una politica di indipendenza dalla Santa Sede. Subito dopo la sua ordinazione, mons. Ma è stato messo agli arresti domiciliari nel seminario regionale di Sheshan. In più, è stata aperta un’indagine su di lui per aver violato le «regole» delle ordinazioni secondo il partito.

Ora il vescovo di Shanghai, mons. Aloysius Jin Luxian ha diramato una breve nota in cui avverte che i seminari non apriranno agli inizi di settembre «fino a ulteriore comunicazione» e ciò è dovuto alla «situazione presente».

Alcuni giorni prima, un’altra nota avvertiva che suor Agnese Liu Shujing è stata dimissionata dall’incarico di superiora generale della congregazione di Nostra Signora della Presentazione. Secondo l’agenzia Ucan, «non vi sono motivi ufficiali per le dimissioni», ma si sa che suor Agnese «non ha cooperato» con il governo nella preparazione dell’ordinazione del 7 luglio. Ella ha infatti ritardato di diffondere al suo istituto il messaggio dell’Ap, secondo cui le suore dovevano partecipare alla cerimonia, anche se vi era un vescovo illecito.

Fonte: Vatican Insider - lastampa.it

Questo articolo e' stato scritto Domenica 9 Settembre 2012 ed archiviato nella categoria La Stampa, News, Persecuzione religiosa.

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