Cina: bandito inglese da pubblicazioni, nuoce a purezza lingua nazionale
Per preservare la ”purezza” della lingua cinese, giornali, riviste, libri e siti internet in Cina non dovranno piu’ usare termini inglesi in testi in cinese.
Per preservare la ”purezza” della lingua cinese, giornali, riviste, libri e siti internet in Cina non dovranno piu’ usare termini inglesi in testi in cinese.
Le donne cinesi non hanno alcun potere di scelta sul loro corpo e sono sottoposte a continue umiliazioni e sofferenze a causa della legge sul figlio unico.
Nel sito dell’ICT (International Campaign for Tibet) sono state pubblicate delle considerazioni piuttosto severe sull’Unione Europea, che - secondo ICT - non è stata poi così compatta nell’esprimere la sua solidarietà a Liu Xiaobo e nel chiedere con fermezza la sua liberazione.
Prosegue la politica di arresti e condanne nei confronti di monaci buddisti tibetani. Il 16 dicembre scorso la Corte intermedia del popolo di Kanlho ha condannato Sungrab Gyatso, monaco del monastero di Mu-ra - nel Tibet orientale - a tre anni di prigione.
L’assessore provinciale alla solidarietà internazionale Lia Beltrami Giovanazzi difende la scelta di sostenere con un finanziamento di 300 mila euro la realizzazione di un centro per giovani emarginati ad Hangzhou (nella foto), in Cina, anche se fa intendere che la scelta non è sua, ma del servizio solidarietà internazionale.
Salvo sorprese dell’ultima ora, la notizia dovrebbe essere ufficializzata nei prossimi giorni: Benedetto XVI avrebbe deciso di nominare un prelato cinese come numero due della Congregazione di Propaganda Fide, il dicastero vaticano che si occupa delle terre di missione e che ha competenza sulla Chiesa in Cina.
Amnesty International rinnova il suo appello alle autorità cinesi, perchè rilascino un prigioniero uiguro arrestato con l’accusa di separatismo, la cui famiglia ha denunciato brutali torture in una prigione dello Xinjiang.
Il 15 dicembre 2010 si e’ riunito il Sesto Tavolo di Lavoro de ”IlTerzo Mercoledì” moderato dal Chairman Marco Respinti, nella Sala Cristallo dell’Albergo Nazionale in piazza Montecitorio a Roma, al quale ha partecipato la Laogai Research Foundation Italia, rappresentata da Maria Vincenza Pincelli.
“No” alla merce prodotta grazie allo sfruttamento della manodopera. E’ questo il monito di Ugo Cassone, consigliere Pdl di Roma capitale, in merito alla questione del “made in China”, tema oggi al centro di una conferenza presso il teatro Vascello di Roma.
Leggi l’articolo su Libero
A riguardo leggi anche il trafiletto pubblicato su Il Tempo
- Non compriamo prodotti cinesi, se possibile: non possiamo essere certi che gli stessi non siano stati manufatti da prigionieri dei laogai o da lavoratori sfruttati in semi schiavitù nelle imprese lager;
La Fondazione Laogai, che si batte contro i campi di “rieducazione” cinesi (appunto i laogai), ha proposto una legge per impedire che l’Italia importi prodotti provenienti da questi campi di concentramento.
Leggi l’articolo su Il Trentino
Leggi l’articolo pubblicato su L’Adige
Sequestrati dalla Guardia di Finanza di Firenze 28.896 prodotti elettrici ed elettronici, alberi di Natale ed addobbi natalizi privi di marcatura CE, dichiarazione di conformita’ CE ed informazioni in italiano ai consumatori.
Roberto Fabbri, su Il Giornale di oggi, parla del boom di acquisti di case di lusso, nei centri storici e nelle zone più esclusive delle capitali europee e americane da parte di ricchissimi imprenditori Cinesi,
In seguito alla risoluzione del Consiglio Regionale contro i laogai (leggi la versione ufficiale della mozione) e in collaborazione con la CARITRO, che finanzia il progetto, la Coldiretti, i Comuni di Volano e Calliano, la Comunità della Vallagarina e l’Associazione La Torre di Volano si sono svolti una serie di convegni informativi presso alcune scuole [...]
Ancora sequestri nel porto di Gioia Tauro. L’ultimo di una infinita serie risale a soli due giorni fa, quando la Guardia di Finanza, comando provinciale di Reggio Calabria, ha sequestrato oltre nove tonnellate di “bionde” all’interno di un container proveniente dalla Cina.